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Sestiere di Dorsoduro.


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La Giudecca vista dalle Zattere.


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Chiesa della Salute.


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San Nicolò dei Mendicoli.



Sestiere di Dorsoduro

Il nome del sestiere deriva dalla presenza nel sottosuolo, a differenza che nelle altre zone della città, di un terreno (dorso) più consistente e roccioso (duro).
Dorsoduro è lambito dal braccio finale del Canal Grande, dove si affacciano la Chiesa della Salute, l’Accademia e la Collezione Guggenheim, ed è caratterizzato dalla presenza dell’università e del porto, della zona popolare di San Nicolò dei Mendicoli e l’isola della Giudecca. Il sestiere, fino al XIX secolo, visse in un relativo isolamento, prima di essere congiunto al sestiere di San Marco dal ponte in ferro dell’Accademia, che ne agevolò lo sviluppo economico. Oggi ricco sestiere, esso si estende nella parte meridionale della città iniziando dalla punta della Dogana, un imponente edificio del XVII secolo, composto da magazzini circoscritti e nascosti dietro la facciata, che termina con la torre quadrata della Fortuna, doppiata la quale, si arriva alle Zattere, un lungo molo che conduce a Santa Marta. Costruito nel 1516, il molo serviva per scaricare il legname proveniente dal Cadore attraverso le vie fluviali, che giungeva a Venezia trasportato su zatteroni. Il legname serviva per soddisfare il fabbisogno di materiale edilizio e per il riscaldamento delle case dell’intera Venezia.
Nelle belle serate estive, i Veneziani amano passeggiare e sostare nei tanti caffè che si presentano sulla lunga fondamenta delle Zattere costeggiante il Canale della Giudecca, dalla punta della Dogana fino a San Basegio, il margine più occidentale di Venezia.

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