La basilica e il monastero di San Giorgio Maggiore sorgono sull’omonima isola all'estremità della Giudecca, prospiciente il bacino di San Marco. La basilica, progettata da
Andrea Palladio nel 1576, venne ultimata da
Vincenzo Scamozzi nel 1610. La facciata, molto suggestiva verso la vasta “piazza d’acqua”, in puro stile palladiano, si caratterizza per i due frontoni e le quattro semicolonne poggianti su alti basamenti. L'interno, a tre navate, è austero e luminoso. Palladio operò sia ispirandosi a ideali
classici e cinquecenteschi, sia adattandosi allo spirito della
Controriforma. Infatti, pur prediligendo abitualmente la pianta centrale, previde per San Giorgio una pianta longitudinale, allineandosi così alla volontà della Chiesa di Roma.
L'interno è arricchito da un magnifico coro ligneo e da splendidi dipinti di
Tintoretto, tra i quali la drammatica e visionaria
Ultima cena (1592-1594), opera capolavoro dell'ultimo periodo del pittore veneto.
Il monastero, risalente al X secolo, fu ricostruito tra il XV e il XVII secolo su progetto, tra gli altri, di Andrea Palladio e
Baldassarre Longhena. Buona parte dei suoi edifici, completamente restaurati, ospitano dal 1951 la
Fondazione Giorgio Cini.