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Carlo Gozzi (Venezia 1720-1806), di antica e nobile famiglia veneziana, fu uno scrittore dalla giovinezza non facile. A sedici anni fu costretto a trovarsi un lavoro a causa dei debiti contratti dal padre. Nel 1747con il fratello Gasparo, anch’egli scrittore, fu tra i fondatori dell'Accademia dei Granelleschi di Venezia, istituzione che aveva tra i suoi obiettivi letterari la preservazione della lingua e letteratura toscana da influenze straniere. In polemica con Carlo Goldoni colpevole, a suo avviso, di aver messo in scena argomenti troppo realistici e plebei su modello francese, Gozzi pubblicò nel 1747 La tartana degli influssi per l'anno 1756, un poema satirico e L'amore per le tre melarance (1761), una fiaba teatrale. Gozzi scrisse anche opere teatrali, su argomenti fiabeschi, che furono molto apprezzate anche da Wolfgang Goethe, Schlegel, Madame de Staël e Schiller. Del 1765 è L'augellin belverde, caricatura sulle ideologie del secolo, a cui l’autore contrappose la saggezza tradizionale. In tutta l'opera di Carlo Gozzi è costante e pungente la polemica contro i principi illuministici. Al 1797 risalgono le Memorie inutili, una autobiografia in tre parti, con felici rievocazioni della sua vita e di quella veneziana dell'epoca.
1600 - 1700 - - rev. 0.1.13