Johann Wolfgang von Goethe (Frankfurt am Main 1749 – Weimar 1832) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo tedesco. Goethe è universalmente riconosciuto come il più grande poeta di lingua tedesca. Figlio di una famiglia dell’alta borghesia, studiò legge a Lipsia e Strasburgo dove fu coinvolto dal movimento letterario "Sturm und Drang" di cui divenne uno dei protagonisti. Nel 1775, chiamato dal granduca Carlo Augusto, si trasferì a Weimar dove passò il resto della sua vita. Per suo merito, la piccola città della Turingia si trasformò in uno dei più vivaci centri culturali del tempo. Cultore della classicità greco-romana, fece due viaggi in Italia che influenzarono profondamente la sua personalità, stimolandone la produzione letteraria. Il Faust, considerato il suo capolavoro, è del 1808. Si ricordano tra i romanzi I dolori del giovane Werther (1779), Le affinità elettive (1810); fra le tragedie Ifigenia in Tauride (1785); tra i poemi Prometheus (1774), Elegie romane (1789), Torquato Tasso (1790); come saggi Viaggio in Italia (1829). Goethe affermò che tutte le sue opere non furono che il prodotto di una lunga autoanalisi, quindi frammenti di un'unica e grande confessione. In esse si scorse una visuale nuova, un modo diverso e illuminato di analizzare e interpretare la natura, la società, la storia.
Durante il suo primo viaggio in Italia, nel 1786, ebbe come meta anche Venezia, dove vide il mare per la prima volta. Fu un’esperienza straordinaria: il 30 settembre del 1786, dall’alto del
Campanile di San Marco, spaziando lo sguardo sulla laguna, scorse oltre il Lido la vasta distesa di acqua, mentre a Nord e ad Est si stagliava il profilo delle Alpi.
