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Prendendo come spunto le splendide lastre disegnate dal pittore Canaletto e intagliate nel rame dall’incisore Brustolon nel 1766 e oggi conservate al Museo Correr, si descrivono qui le feste ducali più importanti e solenni di una grande e fastosa Venezia. Il genio di Canaletto colse le scene delle feste descrivendone ogni particolare, dagli edifici agli arredi, dalle imbarcazioni agli abiti e agli scenografici contesti.
1- Presentazione del Doge a San Marco
Questa è una delle solenni cerimonie legate all’elezione del doge, dalla forte valenza simbolica. All’interno della basilica di San Marco, il “Serenissimo”, appena eletto, veniva mostrato e presentato al popolo dal più anziano dei quarantuno nobili elettori. Il doge si impegnava nell’occasione con formule rituali, a garantire alla Repubblica pace, prosperità e giustizia.
2- Trasporto del Doge in pozzetto nella Piazza di San Marco
Dopo la cerimonia di insediamento in basilica, il doge saliva sul pozzetto e veniva trionfalmente trasportato in piazza dagli arsenalotti. Durante il tragitto attorno alla piazza, il doge elargiva al popolo festante monete d’oro e d’argento coniate per l’occasione, mentre le Procuratie erano addobbate a festa con arazzi e drappi.
3- Incoronazione del Doge sulla Scala dei Giganti
Nel cortile d’onore di Palazzo Ducale avveniva il rito dell’incoronazione. Dal 1485, dall’aula del Senato, questa cerimonia passò a svolgersi all’esterno, con sfondo l’imponente Scala dei Giganti, da poco finita di costruire. Il doge, enunciando la “promissione”, giurava fedeltà alle leggi dello stato e riceveva il camauro, la tipica cuffia di tela bianca, e la zoia.
4- Ringraziamento del Doge al Maggior Consiglio
Il primo intervento del doge al Maggior Consiglio, il principale organo legislativo dello Stato Veneziano, rappresentava il momento conclusivo delle cerimonie di insediamento. Nello splendido salone di Palazzo Ducale che ospitava il Consiglio, il doge ringraziava per l’avvenuta elezione togliendosi il corno dogale in segno di riconoscimento.
5- Partenza del Doge sul Bucintoro per lo Sposalizio col Mare
Una delle più importanti solennità dogali, dopo i riti di insediamento, è lo Sposalizio col Mare. Il doge, imbarcato sul Bucintoro, la monumentale galea veneziana da cerimonia, veniva accompagnato da un corteo di barche con meta l’isola del Lido. Qui il doge celebrava il rito dello Sposalizio lanciando un anello in mare, a ricordo della partenza della vittoriosa spedizione in Dalmazia del doge Pietro II Orseolo nell’anno Mille.
6- Sosta del Doge col Bucintoro a San Nicolò
Concluso il rito dello Sposalizio, il corteo si dirigeva verso la chiesa di San Nicolò del Lido per assistere a una messa solenne. In questa chiesa si venerava San Nicola, un santo molto sentito a Venezia in quanto protettore dei naviganti. Terminata la funzione, il doge e il suo ampio seguito rientravano in città per presenziare ai banchetti in Palazzo Ducale.
7- Il Doge assiste alla Festa del Giovedì Grasso
Quest’antica festa, definitivamente ratificata nel 1550, rievocava la vittoria riportata nel 1162 dal Doge Vitale Michiel II sul patriarca di Aquileia. Dal XVI secolo la grande festa del Giovedì grasso iniziò a svolgersi in piazza San Marco, circondata da tribune assiepate di folla, con il doge che assisteva agli spettacoli dalla loggia di Palazzo Ducale. Per l’occasione si tirava su la “Macchina”, scenografica costruzione a tre piani, che serviva tra l’altro al lancio ripetuto di fuochi d’artificio. Attorno ad essa, avevano luogo le “Forze di Ercole”, con abili acrobati a formare piramidi umane, la “Moresca”, una danza di tipo militare, il “Volo dell’Angelo”, in seguito chiamato “Svolo del Turco”, con un audace funambolo che planava su una corda dal Campanile a Palazzo Ducale.
8- Visita del Doge alla Salute
La visita del doge alla chiesa della Madonna della Salute è una ricorrenza che data al novembre del 1631, a ricordo della salvezza di Venezia dalla terribile pestilenza che l’aveva colpita l’anno prima. Il rituale, con un ponte di barche fatto dai fedeli, sopravvisse alla caduta della Repubblica e proseguì nei decenni successivi per la grande devozione popolare.
9- Processione del Doge nel giorno del Corpus Domini
Il Corpus Domini è una festa religiosa che, pur celebrata a Venezia dal 1295, venne ratificata dal Maggior Consiglio nel 1454. Il rituale prevedeva, sotto gli sguardi del doge e dei fedeli, una solenne processione in piazza San Marco di un baldacchino recante un ostensorio e ornato delle insegne delle Scuole Grandi. Un capolavoro di Gentile Bellini del 1496, La Processione in Piazza San Marco, esposto alle Gallerie dell’Accademia, illustra perfettamente l’evento.
10- Visita del Doge a San Zaccaria il giorno di Pasqua
Altra occasione di pubblica uscita del doge verso un luogo di culto. Nel giorno di Pasqua, il doge si recava in processione via terra verso San Zaccaria, la chiesa dove risiedevano per il noviziato religioso le più nobili e ricche fanciulle del patriziato veneziano. Il motivo di questa ricorrenza era forse dovuto ad una sorta di patronato che il doge deteneva su questa antica chiesa, eretta nell’827 per volontà del Doge Giustiniano Particiaco.
11- Ricevimento degli ambasciatori davanti al Doge in Collegio
Una delle più solenni funzioni ufficiali del Doge era quella di accogliere gli ambasciatori stranieri, i nunzi e i legati in visita alla Repubblica con le loro delegazioni. La sala del Palazzo Ducale deputata a questo scopo era quella del Collegio, che ospitava le assemblee di una delle massime magistrature dello Stato.
12- Banchetto del Doge
I banchetti della Repubblica si svolgevano con grande fasto e codificata ritualità cerimoniale e facevano parte delle varie solenni funzioni della vita civile della Serenissima. Il Doge invitava gli Ambasciatori e le più alte cariche dello Stato in varie occasioni conviviali, che coincidevano spesso con importanti ricorrenze religiose. Dal XVII secolo i ricevimenti si tennero nella Sala dei Banchetti, edificata apposta dal doge Antonio Priuli in un’ala di Palazzo Ducale.
1600 - 1700 - - rev. 0.1.25