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Giovanni Antonio Canàl, conosciuto come Canaletto (Venezia 1697-1768), fu un pittore e incisore veneziano vissuto nel XVIII secolo. Figlio di uno scenografo, collaborò con il padre fino al 1719, anno in cui si trasferì a Roma. Qui ebbe modo di conoscere il paesaggismo romano e quello nordico attraverso le opere degli artisti della colonia straniera a Roma; un’esperienza fondamentale che lo portò a rifiutare la prospettiva scenografica basata sull’illusionismo e la ricerca dell’effetto per un atmosferico vedutismo dal vero.
Tornato a Venezia, dal 1725 iniziò a lavorare per alcuni mercanti d’arte inglesi che vendevano i suoi quadri alla nobiltà britannica. Divenne allora molto famoso in Inghilterra, tanto da recarvisi nel 1745, accolto con grandi onori, e rimanervi fino al 1755. Lo stile di Canaletto, che si svolse nell’ambito del vedutismo veneto iniziato nel XVII secolo da pittori stranieri e portato a grandi risultati da artisti come Marco Ricci e Luca Carlevarjs, si sviluppa attraverso minime variazioni della struttura del quadro, tutto rivolto a una documentazione precisa dell’ambiente, alle infinite sfumature della luce sui cieli e le acque. Tra le sue opere si segnalano alcuni capolavori, esposti nei più importanti musei d’Inghilterra: Vedute di piazza San Marco (1726-29, collezioni reali di Windsor); Veduta di San Cristoforo della Pace e San Michele (1725-30, Windsor); Bacino di San Marco (1735-40, Museo di Boston); Veduta del Tamigi (1746, collezione Richmond & Gordon a Godwood); La regata vista da Cà Foscari (1733-34, National Gallery di Londra).
1600 - 1700 - - rev. 0.1.5