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Il cambiamento di Venezia si andò sempre più evidenziando man mano che l’attività industriale veniva spostata verso la terraferma a scapito delle attività tradizionali, aggravando le difficoltà delle amministrazioni nella gestione dei suoi aspetti ambientali e storici . L’ecosistema lagunare, che aveva subito nel tempo gravi alterazioni, venne attaccato da diversi fattori fra i quali lo scavo di un profondo canale fra Malamocco e Porto Marghera per consentire il passaggio delle petroliere, l’eutrofizzazione delle acque dovuta anche alla subsidenza, la chiusura delle valli da pesca, l’inquinamento atmosferico e delle acque, le alte maree fra cui quella devastante del 1966 i cui disastri vennero in parte arginati dagli interventi di fondi italiani e stranieri messi a disposizione dalle Istituzioni e dalle Fondazioni italiane e dai Comitati Internazionali sollecitati dall’UNESCO che, nel 1987, iscrisse Venezia e la sua laguna nella lista del “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.
Dal punto di vista storico-sociale i problemi di Venezia non sono minori. Il degrado delle abitazioni e dei monumenti dovuto all’inquinamento, al moto ondoso, agli effetti dell’onda lunga e alla vetustà dell’impianto cittadino, impone restauri che comportano spese considerevoli non facilmente sostenibili dagli abitanti che oltre tutto, non trovando lavoro nella propria città, sono costretti a spostarsi. La città ha assunto caratteristiche diverse dal passato, tramutandosi sempre più in un insieme di proprietà immobiliari, di strutture alberghiere e di accoglienza per i turisti non più in mano ai Veneziani, con conseguenze di calo e di invecchiamento demografico molto preoccupanti.
Nella speranza che l’abilità, dimostrata dai Veneziani nel tempo, di riequilibrare gravi situazioni, che avevano minacciato di annientare la splendida identità della loro città, possa ancora una volta offrire a Venezia la possibilità di sopravvivere.
1800 - 2000 - - rev. 0.1.28