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Ernest Miller Hemingway (Oak Park, Illinois 1899 - Sun Valley, Idaho 1961) è stato un grande romanziere e giornalista statunitense, dalla biografia ricca e avventurosa. Durante la I° Guerra Mondiale prestò servizio presso la Croce Rossa, dove si distinse sul fronte di Bassano, in Veneto. Gli anni ’20 lo videro protagonista a Parigi della “generazione perduta”, una comunità di espatriati da lui stesso così definita nel suo libro di memorie postumo A Moveable Feast (Festa mobile, 1964). Grande viaggiatore, conobbe da vicino personaggi e avvenimenti significativi del XX secolo, partecipando alle due guerre mondiali, o parteggiando per i repubblicani durante la Guerra civile spagnola e per Castro nella Rivoluzione Cubana. Tanti viaggi ma anche quattro matrimoni, più l’attribuzione di diverse relazioni sentimentali. Comunque apprezzato dalla critica, ricevette il Premio Pulitzer nel 1953 e il Nobel per la letteratura nel 1954. Il suo stile letterario, caratterizzato dall'essenzialità e asciuttezza del linguaggio, ebbe una significativa influenza sullo sviluppo del romanzo nel ‘900.
La morte per suicidio accrebbe il mito Hemingway, tanto che molte sue opere furono scelte dai registi di Hollywood: Fiesta (1926), Addio alle armi (1929), Morte nel pomeriggio (1932), Verdi colline d’Africa (1935), Le nevi del Kilimangiaro (1936), Per chi suona la campana (1940), Il vecchio e il mare (1952).
Tra il 1948 e il 1954, ormai celebre, si recò a più riprese in Italia, soggiornando spesso in Veneto, da Venezia (assiduo frequentatore dell’Harry’s Bar e del Gritti) all’isola di Torcello, dalle nevi di Cortina alla laguna di Caorle (per delle battute di caccia). A quel periodo risale la stesura del romanzo Di là dal fiume e tra gli alberi (1950), ambientato nei luoghi da lui frequentati. Proprio per i chiari riferimenti a posti e persone realmente esistite, in particolare ad una giovane nobildonna veneziana amata dall’autore, ne fu vietata la pubblicazione in Italia per diversi anni.
1800 - 2000 - - rev. 0.1.10