La
Zecca, che in origine sorgeva vicino al Ponte di Rialto, fu spostata nel
sestiere di
San Marco nel 1277. Motivi di sicurezza ne consigliarono il trasferimento in una posizione fronte mare, ad evitare che nella fusione del metallo la fuga di scintille potesse provocare pericolosi incendi. Nel 1536, nell’ambito della ristrutturazione della Piazzetta,
Jacopo Sansovino cominciò a costruire la Nuova Zecca: il
bugnato che si estendeva anche ai pilastri, donò all’intero edificio un carattere di grande robustezza e un’impronta di costruzione difensiva. Ad inizio XIII secolo un’importante riforma monetaria portò all’introduzione del Ducato d’argento, che presto divenne la valuta più apprezzata nel bacino del Mediterraneo. Il ducato, nel corso del ‘500, per volere del
doge, prenderà il nome di zecchino. Nel 1797, con la caduta della Repubblica Veneziana, l’attività della Zecca continuò uniformando la produzione monetale prima a quella francese e quindi a quella austriaca. La chiusura definitiva dell’officina monetaria marciana avvenne nel 1866, dopo oltre mille anni dalla sua nascita, quando Venezia entrò a far parte del Regno d’Italia. Oggi il Palazzo della Zecca è parte integrante della Biblioteca Marciana.