Piazzetta San Marco con sopraelevazione della Zecca. Anonimo, Museo Correr.

Monete veneziane. Il ducato d'oro, lo zecchino, degli inizi del '400.

Uno sportello bancario dell'epoca.

Banco del giro in Rialto.

Il Fondaco dei Tedeschi.

Particolare della zona dell'Arsenale. J. De Barbari, 1500, Venezia, Museo civico Correr

Nave di prgo.imo ran

Il Campo di Rialto oggi

Monete veneziane. A) Il grosso da 26 denari (matapan) di Enrico Dandolo, 1192-1205.

Monete veneziane. E) La lira Tron, in argento, del 1472.

Monete veneziane. B) Il Matapan di Giovanni Dandolo, 1280-1288.

Monete veneziane. Lo zecchino d'oro.

Monete veneziane. C) Moneta d'oro di Francesco Dandolo, 1329.
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Piazzetta San Marco con sopraelevazione della Zecca. Anonimo, Museo Correr.


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Uno sportello bancario dell'epoca.


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Banco del giro in Rialto.


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Il Fondaco dei Tedeschi.


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Monete veneziane. E) La lira Tron, in argento, del 1472.


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Monete veneziane. B) Il Matapan di Giovanni Dandolo, 1280-1288.


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Monete veneziane. Lo zecchino d'oro.


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Monete veneziane. C) Moneta d'oro di Francesco Dandolo, 1329.


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Sviluppo della politica economica

Il Governo Veneziano seppe accrescere e consolidare sempre più la sua egemonia commerciale in Adriatico e nel Mediterraneo, tramite una fitta e abile rete diplomatica che riuscì ad assicurare tranquillità di spostamento alle sue navi e situazioni di privilegio negli scali marittimi. La libera circolazione delle merci con l’aumento del volume di scambi e compravendite obbligò la Zecca di Stato a incrementare la produzione di monete , aggiungendo al ducato o zecchino d’oro (1284) , anche una copiosa produzione di monete di rame.

Le attività commerciali vennero regolate da provvedimenti e leggi severe dagli organi di potere allo scopo di indirizzare la vita economica dello Stato. I nuovi assetti permisero l’insediamento di operatori stranieri a Venezia in modo da facilitare le transazioni commerciali e favorire guadagni più consistenti per i mercanti veneziani. Nacquero allora i primi Fondachi , luoghi in cui gli stranieri potevano depositare le loro merci e alloggiare, e le prime compagnie commerciali, dette “le fraterne”, perché quasi tutte a carattere familiare. Venne inoltre avviata la pratica del conto corrente e affinata la tecnica della partita doppia nei libri contabili, fino alla creazione, nel Cinquecento, del primo Banco della Piazza di Rialto .

Anche nel campo della finanza pubblica si introdusse una importante novità: alle tasse indirette, i dazi, e ai prestiti obbligatori dovuti dai cittadini allo Stato, si aggiunsero le tasse dirette, fra cui le cosiddette Decime.

Altra grossa fonte di gettito per le finanze statali derivava dalla prima industria dello Stato, l’Arsenale con la sua attività di costruzioni navali e base dei trasporti marittimi. Quasi tutte le navi veneziane, commerciali , da guerra e da trasporto, erano costruite nell’Arsenale sotto l’egida statale e affittate ai privati che ne avessero fatta richiesta.

Il trasporto delle merci, soprattutto quelle pregiate, era spesso assicurato da convogli scortati, le mude, che costituivano un servizio regolare di linea; il sempre maggior sviluppo del sistema divenne tale da infondere sicurezza ai commercianti con il conseguente calo del prezzo dell’assicurazione marittima, istituzione in voga a Venezia dal ’400.


1300 - 1400 - - rev. 0.1.19

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Venezia e le sue lagune

patrimonio dell'umanità: dialogo di culture, quale futuro?

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