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John Ruskin (Londra 1819- Coniston, Lancashire 1900), fu uno scrittore, studioso di estetica e storico dell'arte. Studiò ad Oxford dove nel 1869 fu nominato professore di storia dell'arte. Ruskin espresse dapprima le sue teorie estetiche in Pittori moderni (Modern painters, 1843- 1860). Sviluppò poi le sue idee sui rapporti tra arte, politica e società in due opere fondamentali: Le sette lampade dell'architettura (The seven lamps of architecture, 1849) e Le pietre di Venezia (The stones of Venice, 1851-1853), opera che rispecchia appieno la città lagunare. Oltre ad avere un ruolo fondamentale nella storia dell'architettura, per la scoperta dell'arte bizantina e gotica, il testo costituisce infatti una guida didattica ed un esempio letterario unico per chi voglia instaurare e preservare un rapporto di intima conoscenza con la civiltà ambientale e artistica di una città speciale come Venezia.
Dopo il 1860, scrisse molti saggi sociali, tutti pervasi di teorie utopistiche e di una sempre più esplicita critica verso la civiltà industriale, alla quale contrapponeva come esempio positivo, l’unità culturale del gotico. In particolare, l’attacco al mercantilismo contenuto in Munera pulveris (1872), gli attirò l'ostilità da parte del mondo accademico, eppure Ruskin continuò ad esaltare con grande forza il mito di un favoloso medioevo gotico, fondato sulla cooperazione e sul bene comune, intuendo l'importanza dell'aspetto etico insito in ogni realizzazione artistica.
1800 - 2000 - - rev. 0.1.4