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Con la denominazione di Turchi si designavano varie popolazioni di lingua uralo-altaica, anticamente stanziate nell’Asia nord orientale, emigrate dal VI secolo in poi verso occidente, e convertite all’islamismo. L’Occidente europeo, e Venezia in particolare, intrattenne e mantenne nel tempo forti legami commerciali e anche politici con gli islamici. Prima della caduta di Costantinopoli, il potere e i commerci sul Mediterraneo orientale tra Egitto e Siria, erano nelle mani dei Mamelucchi che ebbero continuativi rapporti con Venezia. Dalla seconda metà del XV secolo, furono i Turchi Ottomani a divenire i primi referenti commerciali per Venezia nell’area del Mediterraneo sud-orientale. Il desiderio di approfondire la conoscenza della cultura turca si accrebbe in Occidente parallelamente all’interesse per il mondo bizantino, ma furono soprattutto eventi storici come la caduta di Costantinopoli nel 1453 e la serie ininterrotta delle loro vittorie militari ad incrementare in Italia e nel resto d’Europa la curiosità d’indagine sulla civiltà ottomana. Quando Solimano II conquistò Rodi, la Serbia, l’Ungheria, e pose l’assedio a Vienna nel 1529, l’espansione turca verso Occidente e il relativo conflitto tra mondo musulmano e cristianità raggiunsero un drammatico apice. La paura di un’invasione ottomana alimentò una reazione che sfociò in una vasta pubblicistica anti-turca che rilanciava l’idea di una nuova crociata che si attenuò solo dopo la vittoria di Lepanto nel 1571.
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