Sono molto scarse le notizie biografiche sul pittore Paolo Veneziano, essendo la sua attività parzialmente documentata solo tra il 1333 e il 1358. Caposcuola della pittura veneziana del trecento, seppe realizzare uno straordinario equilibrio tra le suggestioni bizantine della sua formazione e gli influssi romanici dell’Europa settentrionale. La sua prima opera certa (1333) è la Dormitio Virginis (Museo di Vicenza), mentre gli viene attribuito anche il S. Donà in trono, di periodo forse precedente e oggi esposto a Murano.

Le opere più tarde, intorno al 1340, rivelano un linguaggio e uno stile già gotici, nelle cadenze delle vesti come nell’espressività dei volti: esempi a riguardo sono la Madonna in trono (1340, collezione Crespi a Bologna) e la coperta della Pala d’oro, detta anche “Pala feriale” (1345, Museo di San Marco a Venezia), firmata con i figli Luca e Giovanni. Negli anni tra il 1347 e il 1358 Paolo Veneziano firmò molti mosaici: il più bello e il meglio conservato è nella cappella Dandolo del battistero di San Marco a Venezia. Altre sue opere maggiori a Venezia, sono il Paliotto nella Chiesa di S. Pantalon, la Madonna col bambino e santi e il doge Francesco Dandolo con la moglie in Santa Maria Gloriosa dei Frari, il polittico di Santa Chiara nelle Gallerie dell’Accademia e, volata dall’altra parte dell’Atlantico, l’Incoronazione della Vergine (1358, esposta alla Frick Collection di New York).

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