Giannantonio Selva (Venezia 1753- 1819), di origini friulane e figlio di Lorenzo, illustre fisico, fu uno stimato architetto di cultura neoclassica, e celebrato a Venezia in quanto autore del progetto del
Teatro La Fenice. Studiò arte ed architettura, compiendo numerosi viaggi in Italia e in Europa a fianco di famosi artisti quali lo scultore
Antonio Canova. La sua brillante creatività artistica ne fece uno dei più apprezzati architetti tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800.
Gli schemi del Piranesi e la decoratività ripresa dallo stile degli antichi Etruschi dei fratelli inglesi Robert e James Adam nell’architettura e nel disegno d’arredamento lo influenzarono molto, soprattutto nei riadattamenti abitativi dei palazzi privati.
Tra le sue maggiori opere si ricordano Villa Manfrin presso Treviso (1794); l’interno del duomo di Cologna Veneta (1806-17), vicino Verona; il teatro Nuovo (1798-1801) di Trieste, oggi teatro Verdi; il bellissimo e sfortunato (devastanti furono gli incendi che lo colpirono nel 1836 e nel 1996) teatro La Fenice di Venezia, progettato in puro stile classico nel 1788 e finito di realizzare nel 1792.