No video
Nel tentativo di tenere sotto controllo il vizio per il gioco d’azzardo, diffusosi a Venezia nel XVII secolo, lo stato diede il permesso a Marco Dandolo nel 1638, di adibire il suo palazzo a Ridotto pubblico. Il palazzo della nobile famiglia dei Dandolo di San Moisè ospitò il primo casinò pubblico d’Europa. Aperto durante i sei mesi del carnevale, era frequentato da nobili e belle dame, con l’obbligo di portare la maschera all’interno delle sale. A quest’obbligo erano esenti solo i croupier dell’epoca, i cosiddetti Barnabotti. Giacomo Casanova considerava il Ridotto di S. Moisè come il palcoscenico ideale per le sue conquiste. In questo clima di libertinaggio e di euforia, tanti principi e nobili italiani e stranieri, “protetti” dalla maschera, dilapidarono le loro sostanze.
Nel 1774 il Maggior Consiglio ne decretò la chiusura proprio sulla scorta dei numerosi casi di Veneziani finiti sul lastrico. Nell’800 e nel 900, Palazzo Dandolo fu utilizzato come sala da ballo e teatro. Dal 1992, completamente restaurato, sembra pronto a rinnovare le sfarzose feste dei Carnevali del Settecento.
1600 - 1700 - S. MARCO - rev. 0.1.10