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San Lazzaro degli Armeni è una piccola oasi di verde a sud della laguna. Dal XVIII secolo l’intero comprensorio isolano fa parte di un monastero armeno. Nel XII secolo era utilizzata come lebbrosario, Lazzaro è infatti il patrono dei lebbrosi. Nel 1717 vi si stabilì un monaco, Manug di Pietro, conosciuto come “Mechitar”, il consolatore, che fu costretto a lasciare la propria terra natia, la Morea, a seguito dell’invasione turca. I governanti veneziani, sempre ben disposti verso gli stranieri, gli concessero San Lazzaro, come luogo di riparo. Mechitar fondò allora un ordine religioso e con l’aiuto di altri Armeni costruì un monastero con chiesa, biblioteca, sale per lo studio, giardini e frutteti. L’isola divenne in breve tempo un centro di studi e di diffusione della cultura armena.
Oggi è possibile visitare la chiesa, la collezione d’arte, la biblioteca e il museo con manufatti di origine armena, greca, indiana ed egiziana. A riguardo, vi è esposta una mummia egizia tra le meglio conservate al mondo. Ospite dell’isola fu il poeta Lord Byron, che nel 1816 era solito giungervi da Venezia in barca. La sala in cui studiava, piena di cimeli, è stata gelosamente conservata.
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