Anche senza le decorazioni di un tempo, la
Ca' d’Oro rimane l’esempio più bello del fantasioso
stile tardo gotico ancora presente a Venezia, quando a Firenze era da tempo già iniziato il Rinascimento con il suo formale rigore. La facciata, con finestre ogivali elegantemente scolpite, pinnacoli esotici e raffinati trafori in marmo, rivela un’inequivocabile influenza di carattere orientale. Il palazzo fu fatto costruire nel 1442 da Marino Contarini, ispirandosi forse alle forme del Palazzo Ducale. Pregevoli i ricchi lavori in marmo eseguiti da Matteo Raverti, il più celebre lapicida dell’epoca.
Nel 1894 la Ca’ d’Oro fu acquistata dal conte torinese Giorgio Franchetti che dopo un ottimo lavoro di restauro la donò nel 1905, insieme alla sua prestigiosa collezione d’arte, allo Stato Italiano. La collezione, aperta al pubblico, comprende oltre a dipinti e affreschi di maestri veneziani, anche sculture, maioliche, arazzi, mobili e bronzi rinascimentali. Pregevolissime alcune opere d’arte presenti:
l’Annunciazione (1504) di
Vittore Carpaccio,
la Flagellazione (1480 ca.) di Luca Signorelli, il
San Sebastiano del
Mantegna e, tra le sculture, una
Madonna col bambino (1530 ca.) del
Sansovino.