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Fu un’epoca di grandi avvenimenti e trasformazioni che coinvolse l’intera Europa. Il periodo medievale si era concluso e i Comuni e le Signorie si stavano trasformando in stati, modificando completamente la geopolitica del secolo precedente.
Alle mire della Francia di Carlo VIII e della Spagna di Ferdinando il Cattolico, ormai costituite in potenze nazionali, si unirono dopo qualche anno quelle dell’imperatore d’Asburgo per impossessarsi dell’Italia .
Nel frattempo l’Impero Ottomano conquistava la Siria e l’Egitto (1516) e, nel 1570 rivendicò Cipro, isola strategica per il Mediterraneo.
Molti furono gli avvenimenti, le alterne alleanze e gli accordi non sempre positivi per Venezia, che dette prova della sua abilità politico-diplomatica. Già all’inizio del secolo Venezia dovette affrontare la Lega di Cambrai, una coalizione comprendente le truppe di Francia e Spagna, capitanate dall’Imperatore Massimiliano d’Austria, a cui si aggregò poco più tardi il papa Giulio II.
Il patto fra le due potenze europee, stipulato a Cambrai in Belgio nel 1508, fu determinato dal desiderio di fermare l’espansione della Repubblica veneziana in terraferma e dalla possibilità di impossessarsi così di una parte dell’Italia e dei territori stessi della Serenissima. Iniziò una guerra che durò otto anni, durante i quali le città fedeli a Venezia vennero invase e saccheggiate e si concluse con la battaglia di Agnadello del 14 maggio 1509 . La Repubblica perse il Veneto e parte del Friuli, mentre fu costretta a restituire al papato le città marchigiane e romagnole che si era attribuite nel 1504.
Tra il 1516 e il 1519 morirono Ferdinando il Cattolico di Spagna e l’imperatore Massimiliano d’Asburgo. Carlo d’Asburgo, nipote di entrambi, con il nome di Carlo V , assunse così il potere dell’impero più vasto del mondo: Spagna, Germania, Fiandre, Austria, l’Italia meridionale e i grandi territori conquistati nelle Americhe. Dopo l’abdicazione di Carlo V e la successiva pace di Cateau-Cambrésis del 1559, la Spagna si insediò a pieno titolo nel Regno di Napoli, in Sicilia, in Sardegna e in Lombardia. Solo nel 1517, con la riconquista di Verona da parte delle truppe veneziane, si pose fine al conflitto, con la pace sancita nel trattato di Noyon, che restituiva a Venezia i suoi domini.
Nel 1571 lo stato veneziano, pur avendo registrato una grande vittoria navale, alleato di Spagna e Chiesa contro i Turchi, a Lepanto , preferì firmare un trattato di pace nel 1573, in base al quale rinunciava ad ogni mira di sovranità su Cipro che passava ai Turchi, in compenso della riapertura dei commerci con l’oriente. Si aprì da allora una fase nuova, durante la quale Venezia cercò di adottare una linea di politica estera neutrale nei confronti dei conflitti europei e conservatrice in politica interna.
1500 - - rev. 0.1.21