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Scesi verso la metà del XIII secolo dagli altipiani dell’Armenia i Turchi Osmanli, di credo islamico, si erano stabiliti in Anatolia, da dove, sotto lo guida di Othman I, avevano conquistato l’Asia Minore.
Nel 1453, sotto la guida di Maometto II (1451-1488) i Turchi si impossessarono di Costantinopoli facendone la capitale del loro regno e ponendo fine all’impero romano d’oriente. Solo l’anno successivo i Veneziani riuscirono a far riconoscere la loro colonia a Costantinopoli, ma il bailo perse le sue prerogative di governatore della Serenissima e si trasformò in semplice ambasciatore presso il Sultano. I Turchi continuarono le loro conquiste in Grecia e nei Balcani e fu allora che Venezia e l’Ungheria, incoraggiate da papa Pio II e finalmente alleate, organizzarono una guerra contro di essi con il pretesto di portare aiuto a Skanderbeg , capo della resistenza albanese. Le fasi della guerra non furono positive per Venezia e il trattato di pace che sancì la fine del conflitto fu molto duro. Venezia perse la base di Negroponte, dovette riconoscere la presenza turca in Albania e nell’Egeo e pagare un contributo periodico in denaro al governo dell’Impero Ottomano, detto della “Sublime Porta”.
Nel 1480 i Turchi cercarono di impossessarsi anche delle coste pugliesi conquistando Otranto ma con la morte di Maometto II persero i territori fino ad allora conquistati. L’11 giugno del 1488, come dono della regina Caterina Cornaro , Venezia si annesse ufficialmente l’isola di Cipro , base nevralgica per i commerci nel Mediterraneo e importante luogo per la produzione di zucchero, sale e vini pregiati.
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